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 CORSO DI LAUREA IN DISEGNO INDUSTRIALE DELL'UNIVERSITA' DI FIRENZE


Firenze e la Toscana hanno da sempre esercitato in modo diretto ed indiretto un ruolo fondamentale nell'evoluzione della cultura del progetto.
I designer formatisi nella scuola fiorentina hanno collaborato con aziende di primissimo piano in Italia e nel mondo: Alessi, Breda, Piaggio, Fiat, Agusta, Ferrari, Toyota, Ariete...
A Firenze nasce la moda italiana con la mitica Sala Bianca di Palazzo Pitti, si affermano figure come Emilio Pucci, Enrico Coveri e Roberto Cavalli e si assiste al successo di marchi quali Ferragamo, Gherardini, Gucci.
Così la facoltà di Architettura dell'Università di Firenze, dall'ottobre 2001 ha attivato due nuovi corsi di Laurea di 1° livello, in Disegno Industriale e Progettazione della Moda.
I corsi, che hanno durata triennale - per un totale di 180 crediti Formativi Universitari (60 ad anno) - sono organizzati rispettivamente in tre e quattro curricula: Tecnico di Progetto in oggetti d'uso, allestimenti, prodotti d'arredo; Tecnico di Progetto in abbigliamento; prodotti per lo spettacolo; tessile; accessori, oreficeria.
I corsi di Disegno Industriale e Progettazione della Moda rappresentano un valido supporto per riaffermare la peculiarità del design e della moda toscani, caratterizzati, da sempre, da un rapporto scientifico con il mondo produttivo locale, nonché da proficue sinergie con la realtà artistica e culturale.

Sperimentare e valutare o forse, meglio, valutare e sperimentare sono azioni proprie di ogni operazione progettuale.
Compito del designer è sì muovere da valutazioni legate alla funzionalità del prodotto e alla sua facilità d'uso, alle sollecitazioni che provengono dal mercato, agli aspetti produttivi, siano essi dovuti alle tecnologie, ai materiali o relativi al costo, ma anche andare al di là di queste regole, forzandole nel tentativo di prefigurare scenari alternativi attraverso una continua opera di sperimentazione, pena l'appiattimento proprio di parte degli oggetti che ci circondano.

Gli oggetti qui presentati, ottenuti dal riuso degli scarti di lavorazione delle aziende toscane del settore della cucina (sfondi di box, sezioni di antine, tagli di pannelli, ...), sono frutto dell'impegno degli studenti del Laboratorio di Sperimentazione e Valutazione del primo anno del Corso di Laurea in Disegno Industriale dell'Università di Firenze (modulo professionalizzante POR OB. 3) tenuto con la collaborazione di Roberta Baccolini e Ilaria Baldeschi.
Un'esperienza didattica che muovendo dalle considerazioni sopra esposte, mira ad avvicinare gli studenti alla progettazione che, se vuole essere realmente tale, si trova continuamente ad operare in bilico tra accettazione delle regole - dal mercato alle necessarie implicazioni produttive - e superamento delle stesse - la prefigurazione di scenari alternativi - in questo caso di compatibilità ambientale.

Tutti i lavori qui presentati sono stati esposti al Salone Internazionale del Mobile di Milano 2002 e alla 66a Edizione della Mostra Internazionale dell'Artigianato di Firenze.
Testo:
Giuseppe Lotti

I.
II.
III.
IV.
V.
VI.
VII.


Ha collaborato:
Elena Granchi
Sonia Morini


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