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 PARCO SCULTURE DEL CHIANTI


Come in un gioco di specchi da sempre il dialogo fra arte e natura ha prodotto molteplici riflessioni che continuano a manifestarsi anche nell'arte contemporanea.

Il Parco Sculture del Chianti a Pievasciata (vedi mappa) fa parte di questo dialogo: la scultura internazionale si è fatta spazio all'interno di un bosco di lecci e querce, nel cuore del Chianti senese. Così dopo Villa Gori (Fattoria di Celle) a Santomato, il Giardino dei Tarocchi di Niki de Saint-Phalle a Capalbio e il Giardino di Daniel Spoerri a Seggiano, la Toscana si arricchisce di un nuovo percorso d'arte contemporanea a contatto con la natura.

Situato a dieci chilometri da Siena nei pressi di Pievasciata (Castelnuovo Berardenga), Il Parco Sculture del Chianti propone una collezione di grande respiro che offre un'ampia panoramica sulla produzione artistica contemporanea proveniente dai quattro angoli del pianeta. È una creazione in fieri, suscettibile di ampliamenti e modifiche, ricettiva ad altre esperienze creative.

L'idea del parco si è formata molto lontano; il suo curatore, Piero Giadrossi, visitando una grande esposizione di scultori Shona nei giardini botanici di Città del Capo in Sud Africa, rimase incantato dalla stupenda ambientazione in cui erano inserite le sculture e iniziò a pensare seriamente alla possibilità di trasformare un bosco, recentemente acquistato, in una sede espositiva permanente.

Per la realizzazione del progetto è stata necessaria una lunga ed approfondita preparazione che ha visto il curatore seguire seminari negli Stati Uniti, incontrare esperti del settore e costituire un comitato artistico a Siena dal quale è scaturito un importante suggerimento: invitare gli artisti a fare un sopralluogo nel bosco in modo da instaurare un rapporto diretto con il territorio di riferimento e confrontarsi con lo spazio che intendevano occupare.
In seguito a questa scelta ognuna delle venticinque sculture presenti è site-specific, nel senso che è stata proposta dall'artista dopo aver visitato il bosco ed aver cercato un'integrazione o un dissenso con l'ambiente circostante.

Il percorso si apre con The Blue Bridge, un arco in ferro e vetro blu dell'artista danese Ursula Reuter Christiansen che si delinea nella monocromia del bosco.
L'utilizzo del vetro, a dispetto della sua fragilità, ha ispirato anche il greco Costas Varatos, che ha realizzato Energy, un enigmatico fuso che rivaleggia con gli alberi, e Rainbow Crash di Federica Marangoni che con l'acciaio Corten ed alcuni tubi al neon ha creato un luogo dove illuminazione naturale ed artificiale sono in costante conflitto.
L'acciaio inox invece è il materiale scelto dall'inglese William Furlong per Off the Beaten Track, i sedici cubi disposti a coppia dai quali si propagano i suoni e i rumori della vicina Siena.
Una tensione divergente caratterizza Harmonic Divergence, la scultura della svizzera Jaya Schuerch costituita da due blocchi di granito conficcati nel terreno. Un momento di poesia e di divagazione è invece quello che sembra suggerire l'australiana Anita Glesta che con Dialogue ha pavimentato in travertino i due pendii scoscesi di un fosso fra due collinette per consentire al visitatore di sdraiarsi e guardare il cielo.
Proseguendo è possibile ammirare la candida Coin de Bois Blanc, arguta installazione di tronchi in marmo di Carrara che il francese Nicolas Bertoux ha collocato sul terreno con inclinazioni ed altezze diverse che quasi ingannano la percezione visiva.
Il percorso continua con Faith and Illusion, la drammatica figura umana in tondino di ferro dell'indonesiana Dolorosa Sinaga e la potente The Keel, installazione-relitto in lava vulcanica ottimamente inserita dall'artista turco Kemal Tufan.
Arriva invece dall'Africa e presenta un gioco di bambini, Leap Frog di Dominic Benhura, esponente di spicco del'arte della tribù degli Shona legata a mezzi espressivi e a materiali della tradizione dello Zimbabwe.
Tutte le opere, oltre a quelle citate, sono collegate da un percorso ben visibile che si snoda all'interno del bosco in senso orario.
Gli altri scultori presenti sono Key Nakamura, Kim Hae Won, Mauro Berrettini, Christoph Spath, Hemi Bawa, Pilar Aldana Mendez, Roberto Cipollone, Xavier Barrera Fontenla, Neal Barab, Johannes Pfeiffer.

A pochi metri dal Parco, nel giardino de La Fornace di Pievasciata, sono inoltre visibili altre 3 opere site-specific: le fascinose forme di Xaris che Adriano Visintin ha realizzato in lamiera trattata, Homage to Brancusi, scintillante opera in acciaio di Benbow Bullock e The Milk Factory, l'ironica mandria di mucche colorate in fibra di vetro di Vincent Leow.

Negli spazi interni de La Fornace di Pievasciata sono stati infine creati gli splendidi ambienti della SOL Art Gallery in Chianti dove sono esposte, insieme a numerosi altri artisti contemporanei, le opere degli stessi autori delle installazioni del Parco Sculture.



Parco Sculture del Chianti
Pievasciata, 53010 - Siena - Italy
tel +39 0577-357151
fax +39 0577-357149
www.chiantisculpturepark.it

View Map & Driving Directions to Reach the Park and the Art Gallery»
a cura di: 
Gabriella Masiello 

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ha collaborato:
M.Angeles Fernández Alvarez



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