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 TECNOLOGIA, FORMA E COMUNICAZIONE DEL PRODOTTO
 Intervista a FT&A Industrial Design


Lo studio FT&A Industrial Design si è costituito a Milano nel 1997, in seguito al rinnovamento della pluri-decennale attività del fondatore ed attuale presidente - Francesco Trabucco - nell'ottica di motivare e coinvolgere con pari responsabilità giovani designers, pronti a confrontarsi col mercato. I numerosi premi e successi conseguiti da Francesco Trabucco negli anni settanta sono la. consistente eredità dello studio che, unitamente all'attività dei giovani designer, ha fatto del binomio di tradizione ed innovazione una delle proprie carte vincenti. Esperienza e nuove spinte creative, consentono oggi ad FT&A di portare avanti numerose collaborazioni con prestigiose aziende italiane ed internazionali quali: Vortice, CFD Electronics, Ariete, Nardi, Canalplast, Measurement Computing, Whirlpoool, SICA, Emmegi Seating, Fantoni Group, Microsystems...
A colloquio con l'intero staff di FT&A abbiamo affrontato alcuni temi che riteniamo di particolare interesse per i nostri lettori.


La vostra attività si è rivolta su più fronti produttivi ma si è particolarmente contraddistinta dalla realizzazione di oggetti in cui viene coinvolto un elemento come l'aria, apparentemente difficilissimo da caratterizzare...
Da alcuni anni collaboriamo con aziende italiane ed internazionali, leader di settore. La diversificazione delle partnerships maturatesi nel tempo è la naturale conseguenza di una sentita deontologia professionale, che ha sempre determinato le nostre scelte, alla luce delle più integrali strategie di marketing in termini di concorrenza e loyalty. Proprio la fedeltà al marchio, e la complicità instauratasi - ad ogni nuovo progetto -, tra noi designers ed i referenti aziendali, ci ha permesso di dar forma anche ad oggetti legati ad un elemento estremamente difficile da tradurre in termini formali come, appunto, l'aria. Si evince chiaramente da questa premessa la nostra pluriennale collaborazione con Vortice, che ha visto il nostro puntuale intervento nell'espressione estetica di ogni nuovo prodotto poi successivamente commercializzato. Abbiamo sempre puntato alla consapevole integrazione tra design e tecnologia innovativa, trasformando spesso le esigenze della meccanica in veri e propri spunti creativi per dar vita ad elementi decorativi e d'arredo versatili e funzionali. Nordik Evolution ed Arctico, gli ultimi nati della serie, ne sono un esempio concreto.

Come è mutato il vostro approccio al progetto con il mutare della caratteristiche produttive aziendali?
Per noi fare design significa tradurre opportunità tecnologiche in nuove qualità comunicative, estetiche, prestazionali ed ergonomiche dei prodotti industriali... Fare design - quindi progettare -, significa essere figli del nostro tempo, monitorare, intuire, cogliere le tendenze e le richieste del mercato. Tutto questo, ovviamente, in linea con le esigenze produttive di ogni singolo contesto storico, sociale, aziendale. Il design è essenzialmente creatività applicata. Dare forma concreta alle proprie idee implica perciò entrare in sintonia con gli stessi canali di produzione, con le diverse tempistiche e meccanismi produttivi di ogni determinato settore. Solo in termini di flessibilità e continuo rinnovamento è possibile approcciare ogni nuovo progetto con pari entusiasmo e professionalità. E crediamo che proprio entusiasmo e professionalità siano le due caratteristiche cardine dello Studio FT&A, rimaste immutate nel tempo. Dalla creazione del Bidone Aspiratutto - progettato per Alfatec da Francesco Trabucco nel 1974 -, fino all'ultima realizzazione recentemente presentata al K 2004 di Düsseldorf: la macchina bicchieratrice Everbell 3 - prodotta da SICA S.p.a - che riteniamo un esempio emblematico di applicazione del design alle macchine industriali in quanto coniuga opportunamente meccanica ed estetica per la realizzazione di un prodotto contemporaneo e funzionale.

Altri campi di sicuro interesse della vostra attività sono i sistemi di canalizzazione e di sicurezza. Ambiti progettuali magari inconsueti per il grande pubblico ma in cui il design può svolgere un ruolo strategicamente rilevante proprio in considerazione degli ampi spazi di intervento che esistono sia dal punto di vista eminentemente formale, sia dal punto di vista strettamente innovativo, materico e tecnologico...
Ci siamo accostati al design dei sistemi di canalizzazione e di sicurezza, sempre nell'ottica della diversificazione e del confronto con altri contesti produttivi, dando vita alle costruttive collaborazioni, rispettivamente con Canalplast e CFD Elettronica. Fare design equivale al tradurre le diverse potenzialità tecnologiche offerte dall'industria in prodotti industriali fruibili e funzionali, e solo restando fedeli a questa filosofia è possibile attribuire al nostro impegno quotidiano la valenza di vero motore dell'innovazione sia nell'intimità degli ambienti domestici, che nei più ampi spazi industriali. Nel caso di Canalplast, con Tris2000, abbiamo realizzato un sistema di canaline per impianti elettrici, pronto a camuffarsi e a diventare battiscopa, rivelandosi discreto e completo. Per CFD abbiamo invece creato il sistema Plenitude Premium - da poco entrato in produzione - tangibile esempio di un design funzionale per un sistema per la sicurezza ambientale di innovativa concezione tecnologica, coniugando l'essenzialità della forma con la cura dei dettagli, elaborando anche la stessa interfaccia grafica dei prodotti.

Dal Concept alla reale immissione sul mercato, le possibili interazioni tra designer ed azienda sono riconducibili ad una gamma di modalità che - al variare dei contesti e degli scenari produttivi - possono rivelarsi più o meno efficaci ai fini dell'obiettivo finale...
Sarebbe impossibile realizzare un nuovo prodotto senza seguirne il graduale sviluppo attraverso le varie fasi di elaborazione. Passare dal Concept allo Sviluppo, dall'Engineering all'Assistenza alla Produzione significa procedere innanzi tutto metodicamente. Il Concept è la fase più importante dell'intero processo di progettazione, racchiude infatti la genesi dell'idea stessa di prodotto, ed è proprio in questo stadio che vengono concepiti i fattori di innovazione, determinanti per il successo e l'impatto sul mercato. Al Concept segue la fase di Sviluppo, in cui si procede verso la concretizzazione dell'idea, individuando e definendo le giuste tecnologie di prodotto, i processi, le componenti tecniche, oltre che gli aspetti dimensionali, materici, cromatici, tattili e le finiture superficiali. La fase di Engineering riguarda poi lo sviluppo in co design delle varie componenti - sviluppo ovviamente finalizzato alla realizzazione del prodotto finito ed all'ottimizzazione dei tempi di produzione. Il nostro compito però non si esaurisce qui. Seguiamo infatti i nostri clienti fino alla fase della realizzazione dei prototipi, affiancandoli e fornendo consulenze mirate e di supporto. Durante quest'ultima fase, appunto l'Assistenza alla Produzione, in fase quindi di prototipazione, è possibile riscontrare problemi tali da richiedere la messa a punto delle attrezzature per la produzione industriale in serie, proprio in tempo reale, in modo da arginare eventuali costosi loops processuali e conseguenti rallentamenti. Nessuna di queste fasi è tralasciabile o meno determinante dell'altra: solo nel pieno rispetto e nel consapevole passaggio per i vari steps è possibile far bene il nostro lavoro.

Uno tra gli indicatori dell'attuale complessità progettuale è rappresentato dall'allungamento dei tempi che intercorrono fra ideazione e realizzazione del prodotto. Qual è la vostra esperienza in proposito?
Sicuramente i tempi di gestazione tra progetto, verifica, e reale immissione sul mercato del prodotto non sono brevi, ma ovviamente l'intero iter è da rapportare, di volta in volta, alla singola realtà aziendale di riferimento ed al prodotto stesso. Entrare in sintonia con le esigenze e le aspettative del cliente è assolutamente fondamentale per ottimizzare lo svolgimento dei lavori e per evitare divergenze e fraintendimenti nel bel mezzo delle varie fasi processuali. Per quanto riguarda poi i tempi di produzione e di commercializzazione, il mercato ha leggi e regole ben definite e non spetta certo ai creativi l'arduo compito di modificarle, o tanto meno di stravolgerle.

Altro fenomeno di questi anni è la progressiva internalizzazione in azienda di fasi sempre più ampie della progettazione esecutiva. Una sorta di "espropriazione" del progetto che però dà modo - specie ai giovani designer - di competere sul piano dell'idea con studi più strutturati...
Siamo sempre riusciti a trovare le giuste strategie comunicative, necessarie a stabilire una relazione duratura e continuativa con i nostri clienti, rispettando e ben definendo i diversi, ma complementari, ruoli del progettista e del produttore. Come precedentemente affermato, la flessibilità e l'elevato spirito di adattamento nei confronti di ogni nuovo contesto aziendale sono caratteristiche indispensabili per il designer che intende rapportarsi al cliente in qualità di partner, ed ogni realtà produttiva può comunque presentarsi come microcosmo a sé. Inoltre, l'azienda già sensibile all'impatto determinante che il design è in grado di imporre sul mercato crede profondamente nelle collaborazioni in outsourcing come preziose partnerships da coltivare e fidelizzare nel tempo.

La crescente incidenza del design nei confronti dello sviluppo industriale e produttivo odierno può essere letta anche nella ormai compiuta evoluzione da prodotto a sistema prodotto. Oggi infatti Il successo di un'azienda è sempre più legato ad un complesso di fattori composto da: 1) il prodotto stesso; 2) il servizio; 3) la comunicazione. Come vivete l'implicita crescente importanza dei fattori legati alla comunicazione ed all'immagine dei prodotti?
Ultimamente si parla tanto dell'elaborazione delle giuste risposte alle nuove sfide culturali lanciate dall'avanzamento di nuovi mercati nel vasto panorama della produzione, e della conseguente crisi di marchi-mito giunti ad un punto cruciale di maturazione. La risposta dovrebbe proprio essere ricercata nell'opportuna rivisitazione della Corporate Identity, anche e soprattutto in termini di immagine. Immagine aziendale, ma ovviamente immagine dei singoli prodotti. Noi stessi abbiamo recentemente portato avanti un necessario e consapevole rilancio delle nostre attività aprendoci, grazie alle diverse competenze del nostro team di lavoro, a servizi sempre più competitivi ed al passo coi tempi: Corporate Image Consulting, Logo Application&Enhancement, Packaging, webCommunication. L'immagine aziendale e la valenza estetica di ogni singolo prodotto restano però fine a se stesse, se non adeguatamente promosse e comunicate al grande pubblico. Da qui la crescente necessità di applicare le giuste strategie comunicative e promozionali al prodotto, e al modo di realizzare il prodotto stesso. Il design è già di per sé un valore aggiunto di forte impatto commerciale oltre che di fruibilità estetica, ma ha bisogno a sua volta di strumenti strategici e mirati per continuare a fare la differenza tra i confini sempre più ampi della produzione industriale.

Un buon progetto non viene compreso dall'azienda: è un'eventualità critica che - specialmente tra i giovani autori - va presa in considerazione e apre la prospettiva, anche occasionale, di autoprodurre i propri oggetti. Vi è mai capitato?
Di solito ogni sforzo creativo, successivamente approdato alla realizzazione di un nuovo prodotto, è stato giustamente ripagato dalla commercializzazione del prodotto stesso. Può comunque succedere che un progetto, concepito magari in occasione di un concorso di design come semplice sperimentazione innovativa, resti per un po' nel cassetto in attesa di un degno produttore. Potrebbe essere questo il caso di Swing, cavallino a dondolo, realizzato nella primavera 2004 da Margherita Colleoni, Samuele Meda e Daniele Torti in occasione del concorso Capire un Tubo indetto dalla BLM Group. Si tratta di un progetto dimostrativo della tecnologia della piegatura e taglio laser dei tubi in acciaio. Vero e proprio prodotto high-tech, classificabile come élite-toy contemporaneo. Un'icona dei giochi di una volta, ripescati dalla soffitta e proposti in chiave rivisitata ed esclusiva. Il progetto ha conseguito il primo premio ADI, ed è stato presentato in occasione del Salone del Mobile di Milano 2004…

In generale l'attività del designer conosce numerosi livelli di intervento - approssimativamente si va dallo strategic e creative design (rispettivamente la definizione di strategie aziendali e l'individuazione degli scenari di azione) al communication e retail design (rispettivamente la definizione dell'immagine aziendale o di un prodotto e la progettazione degli spazi di distribuzione) passando come s'è detto dal concept, ecc. Si tratta di territori in cui sovrapposizioni con figure più propriamente aziendali (imprenditore, area manager, marketing, area tecnica, quando non addirittura tutta l'impresa…) sono all'ordine del giorno. Come regolarsi per ottimizzare tempi e modalità del proprio intervento valorizzando al meglio lo scambio di informazioni con l'azienda stessa?
Ovviamente ogni singolo intervento del designer in azienda, in qualità di external consultant richiede il giusto interlocutore. Se il "gioco delle parti" non viene distruttivamente stravolto, la collaborazione con le varie figure aziendali interessate ai diversi livelli di intervento può solo trasformarsi in un positivo interscambio e in un dialogo costruttivo. Se in termini di Industrial Design è logico e pertinente pensare al rapporto diretto con i dipartimenti R&D delle diverse aziende, piuttosto che con Production Managers o con gli Uffici Tecnici, parlando la lingua del Marketing e della Comunicazione in relazione agli interventi correlati al Packaging o al Logo, è naturale instaurare rapporti con le giuste figure di riferimento: dai Brand ai Sales Managers, ai direttori Marketing & Communication... Beh, noi lo stiamo già facendo.

FT&A Industrial Design
www.trabuccoassociati.com

Vortice
www.vortice.it
CDF Eletronica
www.cfd.it
Ariete
www.ariete.net
Nardi
www.nardispa.com
Canalplast
www.canalplast.it
Measurement Computing
www.measurementcomputing.com
Whirlpoool
www.whirlpool.it
Sica
www.sica-italy.com
Emmegi Seating
www.emmegiseating.com
Fantoni Group
www.fantoni.it
Microsystems
www.microsystems.it


Ulteriori informazioni sul volume antologico di IdeaMagazine.net


Da maggio 2011, il testo della presente intervista è disponibile anche in versione cartacea nell'antologia Interviste sul progetto. Dieci anni di incontri col design su IdeaMagazine.net recentemente pubblicata da Franco Angeli nella Collana ADI - Associazione per il Disegno Industriale.
Compresa la presente, nel volume sono raccolte 30 interviste – pubblicate on line dal 2000 al 2010 – che offrono al lettore un interessante resoconto «fenomenologico» su tre ambiti operativi della cultura del progetto assai poco frequentati dalla «comunicazione» sul design: il «nuovo» design italiano, il progetto in Toscana, il design al femminile.

Interviste sul progetto.
Dieci anni di incontri col design su IdeaMagazine.net

Umberto Rovelli (a cura di)
Franco Angeli - Milano
Collana ADI - Associazione per il Disegno Industriale
1a edizione 2011 (Cod.7.8) | pp. 264
Codice ISBN 13: 9788856836714

 ulteriori informazioni » 

a cura di: 
Anna Russo 
Umberto Rovelli 

 IM Book 
Da maggio 2011 è disponibile il volume antologico «Interviste sul progetto. Dieci anni di incontri col design su IdeaMagazine.net» in cui è stata inserita questa intervista
I.
II.
III.
IV.
V.
VI.
VII.
VIII.

IX.
X.
XI.



ha collaborato:
Maria Angeles Fernandez



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