CERCA IN IDEAMAGAZINE.NET

 

 ARCHITETTURA E DESIGN PER L'ALBERGO DEL PRESENTE CHE E' GIA' FUTURO


L'ospitalità verso il III millennio s'interroga sulle strategie della propria immagine: potrebbe essere il sottotitolo di un convegno che si è svolto recentemente a Montecatini Terme.
Gli interventi degli architetti e designer partecipanti, seppur muovendo da ricerche stilistiche diverse, hanno proposto modi originali di intendere l'albergo, l'accoglienza, l'ospitalità, il confort. In linea generale si è sottolineata la necessità di riaffermare la dignità della struttura alberghiera singola ed autonoma, contro il proliferare delle catene, frutto della tendenza in atto nel mercato all'omologazione e alla standardizzazione che fa del luogo dell'ospitalità per eccellenza un contenitore triste e spersonalizzato.
Su questo aspetto si è a lungo soffermato Marco Casamonti evidenziando, con simpatica vena polemica, un panorama generale a suo giudizio negativo per la decadente progettualità in questo settore in Italia, a paragone di ciò che succede negli Stati Uniti dove, pur fra le molte realizzazioni kitsch, emergono oggi interessanti operazioni. L'albergo dovrebbe essere pensato come un luogo affascinante, straordinario e stupefacente, che suscita emozioni, così com'era nel periodo Liberty, quando si è affermato il settore. Oggi nella ricerca dello stupefacente l'architettura alberghiera non dimostra di essere figlia del proprio tempo, ma piuttosto di replicare modelli del passato, con forte anacronismo e perdita d'identità. Aldo Cibic si è confrontato sia con la progettazione di singoli alberghi, che di catene nel campo della ristorazione, come gli Autogrill di Benetton. Il suo approccio professionale è volto prevalentemente al dettaglio, al particolare, che va dalla ricerca cromatica alla scelta delle luci, dei decori, delle suppellettili, nell'intento di creare atmosfere, morbide e sofisticate. Il problema oggettivo è quello della situazione italiana, che deve imparare a fare business, guardando anche all'insegnamento che in questo campo viene dall'estero, soprattutto dal Nord America, dove è più facile trovare imprenditori intelligenti, aperti, disposti anche ad intraprendere nuove strade.
Bonan il cui motto è "vivere in albergo come a casa ed a casa come in albergo", si è soffermato prevalentemente su due suoi interventi fiorentini - Hotel Lungarno e Hotel Gallery of art - dalla forte caratterizzazione tematica ed artistica, resi possibili grazie ad un committente come il gruppo Ferragamo. Entrambe le realizzazioni, se pur con tematiche stilistiche e d'arredo diverse, sono caratterizzate da un plusvalore costituito da collezioni di opere d'arte, in un caso mutuate da un patrimonio preesistente, nell'altro scelte appositamente. In una città come Firenze, meta preferita negli itinerari artistici di tutto il mondo, caratterizzare una struttura ricettiva di alto livello con collezioni d'opere d'arte contemporanea può apparire scontato, ma in realtà siamo di fronte ad un unicum in un panorama internazionale dove questo tipo di ricerche tematiche, sono già presenti.
Simone Micheli, che ha fatto dell'alberghiero un settore di specializzazione della sua attività professionale, conferma la priorità dell'emozione, del sogno anche se realizzato con linguaggi estremi. Una ricerca basata sull'effetto scenografico, imperniata sul senso visivo, sul coinvolgimento emozionale; l'albergo inteso come luogo dove si vive un'esperienza eccezionale, totalmente diversa dall'atmosfera di un ambiente domestico. Denis Santachiara, infine, ha dimostrato un approccio al tema fortemente visivo, contemporaneo e filosofico. La sua attenzione è rivolta fino all'oggetto di design, che diviene elemento caratterizzante degli spazi. Il tema dell'arte all'interno della struttura alberghiera gli è caro e familiare, come testimonia l'esperienza degli Art Hotel, catena alberghiera dedicata all'arte, una sorta di galleria d'arte che si apre alla città, un luogo d'incontro e di scambio intellettuale internazionale.

Montecatini Terme
Palazzo dei Congressi
12 / 02 / 2000

Testo:
Barbara Giannessi

I.
II.




III.
IV.




V.

ha collaborato:
M.Angeles Fernández Alvarez




TOP