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 CASSINA / SALONE INTERNAZIONALE DEL MOBILE MILANO 2007


Cassina opera industrialmente nel settore dell'arredamento contemporaneo. Produce sedie, tavoli, poltrone, letti, mobili, con particolare capacità per il mobile imbottito e per le lavorazioni del legno, del cuoio e di altri materiali pregiati.

La società "Amedeo Cassina" nasce ufficialmente a Meda (Milano) nel 1927, per iniziativa dei fratelli Cesare e Umberto Cassina. Nel 1935 assume la denominazione "Figli di Amedeo Cassina".
Piccoli mobili di legno - tavolini da lavoro e da soggiorno - costituiscono la quasi totalità della produzione iniziale, in seguito allargata a poltrone e salotti. I primi mobili Cassina sono d'ispirazione eclettica, ma le mescolanze stilistiche lasciano ben presto il posto a forme genericamente novecentesche. Sono gli anni della grande crisi ed è proprio grazie a quell'ampliamento di attività che la giovane azienda riesce a non essere coinvolta in modo irreparabile dalle difficoltà che colpiscono il comparto e l'intera economia. I mobili realizzati da Cassina sono prevalentemente elaborati internamente; sovente sono realizzati per specifiche destinazioni e ambienti, e talvolta danno origine a piccole serie.

Sotto l'etichetta Cassina sono convissuti e convivono la ricerca formale di Gio Ponti, la provocatoria ironia del design radicale di Paolo Deganello e Archizoom, le originali ricerche formali di Gaetano Pesce, l'indiscussa bravura di Vico Magistretti nell'interpretare le tipologie d'arredo più consuete, il puntiglio teorico e la fantasia tecnica di Mario Bellini, l'eleganza formale di Piero Lissoni e la capacità di Philippe Starck di ridefinire le tipologie d'arredo. Ma anche Charles Rennie Mackintosh, Le Corbusier, Charlotte Perriand, Frank Lloyd Wright, Gerrit Thomas Rietveld ed Erik Gunnar Asplund, tutti riuniti nella collezione Cassina I Maestri.

Nel corso degli anni Cassina ha delineato un nuovo modello d'industria, capace di tenere insieme personalità molto diverse e di riportarle a una stessa logica di progetto, da cui nascono oggetti che sono parte di un medesimo ordine. Un ordine che scaturisce dalla ricerca della qualità, dai continui controlli sui materiali, le tecniche e l'esecuzione, dalla ricerca della diversità, sino a inventare nuove tipologie di arredo che incidono sui comportamenti e sugli stili di vita del consumatore.

Quest'anno il Salone Internazionale del Mobile di Milano si apre nel segno di una rinnovata collaborazione fra Cassina e Philippe Starck. Massima libertà nel definire il concept e grande intesa nella messa a punto del prodotto. Una collaborazione felice, che si è tradotta in una collezione sorprendente, un risultato dall'immagine classica ma animato da uno spirito provocatorio.
Composta e formale quando si tratta di ricevere, la collezione Privé diventa il perfetto territorio della trasgressione nella dimensione intima e privata della casa. Giorno e notte si confondono, salotto e boudoir, per una collezione che spazia dalla sedia al divano - Privé sofa, divano tradizionale arricchito da generosi cuscini e con diverse opzioni del bracciolo -, al pouf.
Non a caso, la collezione Privé è stata presentata solo in bianco e nero, a richiamare la doppia anima del progetto, angelo di giorno e diavolo di notte.

Il punto di partenza della collezione è affidato alla coppia formata dalla seggiola e dalla poltroncina: Caprice e Passion. Recuperando la lezione di Jean-Michel Frank, di Pierre Chareau, di Jacques-Emile Ruhlmann, Philippe Starck disegna due sedute compatte e avvolgenti, due gusci dai profili sinuosi, accoglienti e protettivi.
Alle dimensioni contenute delle due sedute corrisponde un prezioso rivestimento trapuntato, un mosaico di pelle o di tessuto che diventa un abito di raffinata eleganza. Questa soluzione sartoriale, risolta con una tecnologia di cucito tanto tradizionale quanto innovativa, diventa il filo conduttore dell'intera collezione degli imbottiti.
A dispetto della grande varietà dei componenti, la collezione è risolta da pochi elementi costruttivi. Le strutture sono in tubolare d'acciaio cromato, raccordate da tre soli giunti realizzati in fusione; tutte le superfici di seduta sono affidate a grandi superfici morbide e trapuntate, in pelle o tessuto.
Accuratissimo il disegno dei dettagli: dal giunto d'angolo agli inserti che scandiscono il ritmo delle strutture metalliche, dai dettagli dei cuscini che evocano la più accurata selleria, alle soluzioni degli elementi elastici di supporto.

Per l'occasione, Cassina ha voluto affiancare alla normale cartella stampa un album a tiratura limitata e numerata di immagini fotografiche di Jean Baptiste Mondino. Interpretando una sceneggiatura dettata dallo stesso Philippe Starck, l'obiettivo del maestro francese riprende con uno sguardo diverso gli oggetti come protagonisti vivi e partecipi della vita di chi li usa.

Per la prima volta chiamato a collaborare con Cassina, Rodolfo Dordoni disegna una collezione di straordinaria leggerezza e sapienza costruttiva, autentica ebanisteria strutturale e superfici in cuoio teso. Un programma che rende inevitabile il confronto con la grande eredità di Gio Ponti, ma anche con l'insuperata lezione di Franco Albini.
Nel progettare Pilotta, sedia, poltroncina, poltrona e pouf, il designer evita di lavorare seguendo geometrie elementari e neppure insegue l'essenzialità di un approccio concettuale. Il suo procedere trova piuttosto nella modellazione dei profili, nello studio degli incastri, nei controventi strutturali altrettante occasioni per costruire con la tecnica costruttiva una vera e propria grammatica delle forme. Semplicità senza rinunce, che riscopre la forza del triangolo e degli elementi diagonali.
Leggere ma mai scarne, le strutture disegnate da Rodolfo Dordoni evocano la serena compostezza della casa borghese: non il bisogno di continue sorprese quanto la concreta qualità degli oggetti. Sedute e schienali che sostengono con fermezza senza per questo rinunciare al comfort, solidità senza eccesso di volume, legno e cuoio.

Un rigore geometrico e fantasia delle strutture, proprie di Rodolfo Dordoni, si accentuano poi soprattutto nel progetto dei tavoli Boboli: asciutti e lineari i piani e inattesi gli elementi di sostegno, sia nella versione a base centrale che in quella a cavalletti, affidati ad una vera e propria gabbia metallica, non chiusa da rigide sbarre ma da festoni in alluminio piegati da una leggera torsione sull'asse verticale.
Tutto il gusto della secessione viennese in un disegno fatto di riflessi, trasparenze e opacità.


Cassina
via Busnelli, 1
20036 Meda (Mi) Italy
Tel. +39 0362372.1
Fax +39 0362342246
www.cassina.com
 
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ha collaborato:
Martin Rance




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