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 IN RICORDO DI VINCENZO MISSANELLI

Vincenzo MissanelliLucano di nascita, Vincenzo Missanelli (Tursi - Matera, 1954) opera in Toscana sin dalla metà degli anni 70, frequentando l’Accademia di Belle Arti di Firenze e di Carrara, dove, nel 1978, consegue il diploma di Scultura, frequentando artisti come Getulio Alviani, Silvio Coppola, Bruno Munari, Pier Carlo Santini, Fausta Squatriti Artista per temperamento e designer per elezione, Missanelli manifesta i diversi aspetti di tale duplice natura praticamente in ogni attività intrapresa in quasi mezzo secolo in entrambe le discipline realizzando decine di sculture, dipinti e prodotti d’uso quotidiano di notevole eleganza, pertinenza, qualità e cogenza. È docente alle Accademie di Belle Arti di Firenze e di Brera. Dal 1983 all’attività artistica affianca quella di designer, aprendo un suo studio e progettando arredi e complementi per la casa, applicando la sua esperienza di scultore all’uso di materiali molto differenti come alabastro, ceramica, legno, lexan, marmo, metalli, tecnopolimeri, vetro. Tra i suoi numerosi progetti industriali si segnalano: la libreria Penelope (1990) per Tonelli; il sistema di rubinetterie e arredobagno Quadra (2003) e gli accessori per il bagno 8500 e 9900 (2006) per Rubinetterie Treemme; la lampada sospesa Shark (2006) per MGL Chandra Illuminazione; la cappa N° 1 (2006) per MGL Divisione Cappe; le lampade Kubox e Elicos (2009) per Menichetti; i vasi Bilobo (2015) e Petalo (2015) per Framet; e le sue più recenti ed eccellenti prove nel campo dei lavabi freestandingAquarama, Kalice, Khorus (2021) e Dame (2023) – tutti editi da Glass Design. Socio ADI da lunga data, nel 2006 è tra i fondatori di ADI Toscana e sin dal 2013 – anno della sua nascita – è socio del Museo del Design Toscano - MuDeTo.



L'assoluto ordinario


Come ama ripetere Gianfranco Gualtierotti, i designer – così come i loro prodotti – non hanno età. Con questo spirito mi accingo a stilare un ricordo di Vincenzo, utilizzando l’indicativo presente. Perché per ogni autore il progetto migliore, quello che più sta a cuore, è spesso – per non dire sempre – immènte dèi. È quell’ipotesi laboratoriale che si va pian piano delineando nel progettista, ovvero è la plastica conformazione di un oggetto appena giunto alla fase prototipale, o ancora il costrutto sperimentale – al momento definito incertamente – che nel suo farsi, accidentato e assai poco lineare, esige – anzi “pretende”, affinché l’iter si compia in modo definitivo –, una coralità di contributi altrui, donando un’emozione e un significato profondamente poli-relazionale e molteplicemente avventuroso alla pratica forse più radicalmente egotica, arrogante e tracotante a disposizione dell’essere umano: “progettare”.


Praticare il progetto significa aggirarsi costantemente nelle acque dell’hybris, assumersi l’onere prometeico di “ri-pensare” e “porre mano” a quel che si eredita come consolidato. Traditum condiviso che nello sguardo del progettista “ri-diviene” “opzione” culturale piuttosto che “dato” naturale. Dunque “materia” disponibile, malleabile e sorgiva, gravida di scenari non ancora testati finora da alcuno né sinconicamente né diacronicamente. Progettare significa così cimentarsi nel dar luogo e adito a orizzonti e alternative che, in modo inevitabilmente ciclico, prima o poi saranno sottoposti al vaglio della società e del tempo. Così come accade al sudario che, nell’attesa del suo ritorno, la moglie di Ulisse disfa e tesse per Laerte: oggetto simbolico quant’altri mai, di un compito affine a quello di Sisifo, dove alla diurna fatica di trama e ordito segue la notte insonne altrettanto laboriosa di un’altra artefice: una Penelope obscura e silenica intenta a disciogliere – con pari, ma inverso metodo e rigore – quanto nel giorno è stato alacremente intessuto.


È in tale ricorsivo e conflittuale dissidio che si produce la lenta evoluzione (affinamento) di uno “stesso”, così come il mutare talvolta fulmineo e improvviso di ataviche consuetudini. Ed è in questo territorio, paradossalmente conteso fra costanza e rivoluzione, che abita il lavoro di Vincenzo Missanelli, progettista estremo (per metodo, sollecitudine e rigore) e al contempo “conveniente” (per intelligenza materiale, sobrietà stilistica e meticolosa cura del dettaglio tattile). Due anime distinte da un confine sottile. L’artista optical evoluto che sa confrontarsi con le modalità operative intermediate offerte dalle più recenti innovazioni tecnologiche applicate all’arte. Il designer capace di alveare, in una sorta di unicum senza apparenti contraddizioni, gli aneliti contrapposti e le divergenti aspirazioni di homo faber (il risarcimento antropologico promanante dall’efestica longue durée del marmo e della geometria euclidea) e homo technologicus (l’incessante provocazione insita nel mercuriale “argento vivo” dell’hic et nunc captato nel riflesso delle polite superfici metalliche).


Anche per questo l’opera di Missanelli (indifferentemente sia i prodotti d’arte che quelli d’uso quotidiano) emana una luce peculiare che sollecita l'animo e, al contempo lo placa; una luce che potrebbe definirsi “bachiana”, ovvero profondamente e intimamente “barocca”. Capace, cioè, di rifuggerne i più epidermici stilemi e condividerne, al contempo, le impervie esigenze prospettiche: il desiderio di cogliere l’assoluto (così da esserne l’eco) e la cattura (impossibile, ma comunque da tentare) del molteplice e l’impermanente (così da esserne la nemesi). Aspirazioni e urgenze spesso dettate dall’intima convinzione circa la caratura “sacrale” del proprio ruolo di innovatore gregario nei riguardi della comunità, ma non solo.


Artista e designer per Missanelli rappresentano due tra le più nobili professioni. La loro comune missione (insieme astrale e terrena) è decisamente non immediata, bensì a lungo termine e, per certi versi, ulteriore: equivale a onorare, alterando lo status quo, non soltanto il mercato, l’azienda, ma persino la specie, il pianeta, gli déi. Prodigandosi affinché, l’inevitabile ferita inferta dal “nuovo” (da intendersi come l’esito di un qualunque progetto che incida sul reale con modalità consistenti) venga comunque risarcita a un livello che non sia né meramente economico né estetico sic et simpliciter.


Aspirazione altissima (Missanelli non “gioca” mai al ribasso) scaturente da un approccio e uno sguardo al reale che tende al connubio di ordinario e sublime. Un’attenzione all’anima delle cose e al loro nesso creaturale che – come la scrittura in Kafka per Walter Benjamin – instrada inevitabilmente il progetto verso una forma quasi-devozionale: una sorta di preghiera che, come tale, dà modo agli oggetti ai quali si applica di trasfigurarsi spesso in talismani. Egide disposte a tutelare benevolmente la fragilità umana dalle insidie dell’esistenza.


Lucano di nascita, Vincenzo Missanelli (Tursi - Matera, 1954) opera in Toscana sin dalla metà degli anni 70, frequentando l’Accademia di Belle Arti di Firenze e di Carrara, dove, nel 1978, consegue il diploma di Scultura. Artista per temperamento e designer per elezione, Missanelli manifesta i diversi aspetti di tale duplice natura praticamente in ogni attività intrapresa in quasi mezzo secolo in entrambe le discipline realizzando decine di sculture, dipinti e prodotti d’uso quotidiano di notevole eleganza, pertinenza, qualità e cogenza progettuale. Ma nemmeno va dimenticata l'ulteriore e rilevante esperienza didattico-formativa che, negli ultimi anni sia presso l’Accademia di Brera che alle Accademie di Belle Arti di Carrara e Firenze, lo vede docente instancabile e appassionato, in grado – capacità rara – di coinvolgere in modo totale gli allievi, instradandoli con entusiasmo sulla via della ricerca e della piena espressione della loro creatività anche attraverso le notevoli risorse tecnologiche attuali – sia hard che soft – di cui Missanelli era fruitore competente e consapevole.


Dell’artista Missanelli ben palesa, nei primi anni di attività, la propria spinta a esporsi e prediligere l’azzardo empirico che non replica, ma innova. Del progettista, accorto e consapevole delle molte insidie presenti nella produzione industriale, sa altrettanto esibire la maturità intellettuale e operativa necessaria a far collimare stile, misura e semplificazione, riuscendo sempre a raggiungere l’obiettivo del contenimento dei costi globali senza mai risultare arido o disadorno negli esiti. Sovente incidendo sulla sintassi e la grammatica produttiva consolidata con la sola sperimentazione di vie inconsuete e originali approcci al tema. Criteri e metodi attuativi alternativi a quelli più usuali e garantiti dalla comune prassi, la cui riuscita e resa ottimale si radica peraltro nella profonda conoscenza dell’autore delle tecnologie e delle materie adottate – in primis il marmo, ma anche l’alabastro, la ceramica, il legno, il lexan, i metalli, i tecnopolimeri e il vetro. Confidenza materiale che Vincenzo Missanelli traduce in valenze e ventagli potenziali da vagliare sia “mentalmente” (creativamente con l’idea / pragmaticamente nel progetto) sia “corporalmente” (plasticamente col prototipo / sinesteticamente nel mockup / attivamente nel prodotto finale), seguendo di ogni tecnofatto in fieri i talvolta complessi iter attuativi in prima persona, tramite l’assidua frequentazione della rete diffusa di laboratori artigianali e officine di terzisti tecnologicamente evoluti presenti sul territorio nazionale.


Peculiarità rara della sua opera – tanto evidente quanto poco sondata – è l’adozione di un vocabolario assai ridotto di figure quasi arcaiche per fare forma. Si tratta, in buona sostanza, degli elementi geometrici (piani e tridimensionali) risalenti alla speculazione filosofico-estetica della Grecia antica. Questo limite imposto alla propria azione creativa consente comunque al lavoro di Missanelli di abbracciare un esteso ventaglio di esiti sia formali che funzionali in quanto l’autore sagacemente fa entrare in gioco con grande efficacia almeno sei variabili compositive (o inneschi) altrettanto fondamentali: tempo, spazio, materia, luce, colore e suono. In tal senso Missanelli si rivela un maestro di relazione plastico-dinamica, abilmente disposto a forgiare e compromettere le tavole dell’assoluto con gli emissari del divenire, riuscendo a far dialogare in modo fruttuoso esigenze e supporti moderni con elementi (figure) plurisecolari.


Da un lato, quindi, nella dinamica progettuale aperta da tempo, spazio, materia, luce, colore e suono, l’essenziale abaco euclideo adottato – come del resto accade anche in musica, col contingentamento delle sette note –, non costituisce affatto un limite, bensì diviene risorsa plurale, metamorfica – o più genericamente “eversiva” – che consente a Missanelli sia una prismatica iridescenza degli esiti, sia un’estensione pressoché sconfinata di precipitati razionalmente ricondotti all’uso (design) e alla contemplazione (arte). Sul fronte opposto è invece il tratto arcaico di tutta la produzione di Missanelli – un radicamento figurale che, non casualmente, ha l’epicentro nella nativa Magna Grecia – a collocare il suo lavoro in un ambito, certo innovativo e sorprendente, ma che riesce altresì a risuonare familiare, persino a prima vista, a chiunque vi si accosti. Che siano i rapinosi cromatismi degli Esagramma, l'inganno euclideo di Kubok, l'enigma velico di Tensodinamico, la sublimazione teriomorfica di Ermafrodite o l'illusione multiplanare dei registri tonali di Velo blu, ogni sua opera risulta immediatamente leggibile come peculiare variante di un’abile ars combinatoria applicata su elementi noti a (ergo rilevabili e apprezzabili da) un ampio bacino di fruitori.


Indifferentemente con produzioni ad hoc come l’Altare per la chiesa di San Michele Arcangelo di Gragnana o seriali come la libreria Penelope, tramite severe prove nel settore lighting come il già citato Kubok o Shark, pionieristiche collezioni come Quadra o avanguardistici exploit materico-funzionali come la cappa N°1 e i recenti lavabo da terra Dame, Khorus, Kalice e Aquarama, Missanelli distilla sempre e comunque un prodotto millesimato, dove tutto è sotto controllo, anche perché, l'onestà professionale esige (anzi “pretende”) che se non si conosce abbastanza una materia, allora è molto meglio non far nulla con essa.


Nelle più diverse elaborazioni materiche di questo autore si legge così una confidenza con l’assoluto che però non è mai disincarnata ratio, bensì pensiero guidato tattilmente. Tatto indubbiamente “visionario” la cui rivelanza si disvela man mano che ci si accosta a opere che sanno comunque regalarci ulteriori incanti incardinati ai dettagli e ai più minuti rilievi, commessure e spazi che ormai l’occhio non domina nè sa valutare. Una paradossale convivenza di metodo, ordine, rigore e “carne viva” – materialità concreta che forse è anche il portato d’un territorio dedito da millenni all’astrazione, ma segnato da almeno altrettanto tempo dall’ingegnosa convivialtà erotica che tende a stemperare, riscattandolo emotivamente, ogni slancio severamente acuminato della psiche.


Implicito ma percepibile, questo tratto risarcitorio, in grado cioè di riconciliare lo strappo tra la condiscendente stasi del mitico passato e la terrificante impermanenza del futuro, ha una ricaduta nel pubblico molto interessante: una volta posti al cospetto dei suoi lavori, in chi osserva si determina quasi infallibilmente una sensazione di sollievo, vuoi per la vittoriosa sfida alla forza di gravità lanciata dall’equilibrio estetico-funzionale raggiunto, vuoi per la grazia con la quale tale delicato bilanciamento è messo in mostra.


Ma ciò anche in quanto, assai sovente, nell’opera esposta “tutto si tiene” tramite l’ausilio della sola gravità e l’apporto di giunti naturali, ovvero non fissati da alcuna vite, collanti o altro ancora: in qualche caso, tramite l’interruzione del taglio seriale praticato nella materia, in altri con la semplice frapposizione di morbidi corpuscoli in gomma o l’adozione di incastri maschio/femmina, in altri ancora attraverso l’uso di calamite ancorate invisibilmente sul retro dell’opera o persino utilizzando clip “apri/chiudi” ripescate da settori di confine quali l’abbigliamento.


Nelle opere rigorosamente non mimetiche (né meramente decorative) di Missanelli, chiunque ha così modo di ritrovare per sé lacerti d’ordinaria immedesimazione e rispecchiamento catartico: particolari noti in quanto appartenenti sia all’esperienza quotidiana che alla formazione elementare; dettagli abituali, vuoi in ragione della povertà degli ausilî di fissaggio, vuoi per l’universalità delle forme adottate. Un effetto di osmotica suggestione che ben pochi artisti e/o designer di rottura – tanto osannati dalla critica quanto ipodotati d’empatia nei confronti del pubblico anche avvertito di gallerie e sale museali – possono oggi vantare. Ma che invece Vincenzo Missanelli – come del resto accade al cospetto dei classici d’ogni tempo – non manca mai di regalare a chiunque si approssimi ai suoi prodotti e alle sue opere d’arte.


Anche ora che, a soli 69 anni, la sua voce autorevole s’è spenta, l’eredità dei progetti e dei lavori di Missanelli – ivi compresi i progetti “inevasi”, tuttora sospesi o comunque in attesa di un partner aziendale lungimirante – è per tutti noi un monito e uno sprone al continuo studio e all’incessante ricerca dell’inusitato quid che può (e deve) essere tramandato di generazione in generazione. E l’auspicio che vogliamo estendere ai soci ADI e MuDeTo è che il tesoro di lectio magistralis costituito dai plastici enunciati di cui è costellata la sua carriera di artista e designer, venga riconosciuto e si confermi nel tempo come uno dei più sinceri e fecondi nuclei ispirativi di un mestiere – ab initio bifronte e borderline per costituzione – che, molto presumibilmente, anche nel prossimo futuro sarà tenuto a saper leggere nel limes non solo una matrice originaria cui appellarsi, ma persino una valenza territoriale dove trovare spesso asilo, cavalcandone le aporie fino a palesare l’intima natura di donum universalis di tutto ciò che vive e “abita la soglia”. Ovvero disponendosi di buon grado ad accogliere quel che l’alterità (il non ancora inteso) può e intende ancora rivelare, a noi tutti, per la prima volta.


BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
Francesco Galluzzi, Vincenzo Missanelli a Matera, Enzo Ferrara Art Gallery, Matera 2022.
Umberto Rovelli, Oltre la nudità del pasto, in Vincenzo Missanelli - Opere con un’antologia critica, Bandecchi & Vivaldi, 2015.
Riccardo Forfori, Dinamici equilibri di pensiero, in Vincenzo Missanelli Opere 1983-2013, Palazzetto Art Gallery, Roma 2013.
Vittorio Santoianni, Vincenzo Missanelli Opere 1983-2013, in id., Palazzetto Art Gallery, Roma 2013.
Christa Steinle, Gudrun Danzer (a cura di), Viaggio in Italia. Arte Italiana 1960-1990 from the collection of Neue Galerie Graz, Köln, König, Walther, 2008.


ARCHIVIO VINCENZO MISSANELLI
www.vincenzomissanelli.com




Vincenzo MissanelliVincenzo Missanelli. (Tursi - Matera, 1954). Studia all’Accademia di Belle Arti di Firenze e Carrara, dove, nel 1978 consegue il diploma con la tesi Indagine di alcuni metodi di progetto dalla richiesta del committente fino alla messa in produzione dell’oggetto, analizzando i metodi progettuali di alcuni oggetti di design di Mario Bellini, Silvio Coppola e Bruno Munari. Nello stesso quadriennio dell’Accademia partecipa a corsi di specializzazione in Teoria e storia del design, Design, Ricerca e tecnica dei materiali artistici, Tecniche grafiche speciali. Al termine, per incontri culturali organizzati da Getulio Alviani nell’Accademia carrarese, progetta manifesti per gli artisti: Emilio Isgrò – Conversazioni sulla poesia visiva, Bruno Munari – Giocare con l’arte, Piero Dorazio – Conversazioni sul colore, Luciano Lattanzi – L’incisione all’acquaforte a iconografia ornamentica, Arnaldo Pomodoro – Dialogo aperto; per il critico d’arte Umbro Apollonio – Prospettive auspicate nell’Arte e per il gallerista Renato Cardazzo – Occasioni perdute. Segnalato dagli stessi Alviani e Apollonio, l’anno dopo partecipa alla XIV Internationalen Malerwochen in der Steiermark-Neue Galerie am Landesmuseum Joanneum in Austria. Nel biennio successivo compie sperimentazioni e ricerche sull’ambiguità percettiva della luce riflessa sul colore e su materiali di diversa natura, interessandosi inoltre, a problemi inerenti la plasticità strutturata e l’informazione visiva. Nel 2008, con opere acquisite dalla collezione permanente della Neue Galerie Graz, risalenti al periodo delle Settimane di artisti internazionali in Stiria, partecipa in Austria, alla grande mostra antologica Viaggio in Italia. Arte italiana 1960 – 1990. Nel 1982 inizia l’attività di designer, con l’apertura dello studio professionale e le collaborazioni nel settore industriale, con l’offerta di servizi di design (ricerca-prodotto-verifica), direzione artistica, grafica e scenografia ambientale. Nel 1988 ottiene il Premio Design Italiano Casaidea di Roma, riconoscimento ricevuto per la lampada Cleopatra modello terra/parete. La sua esperienza professionale nel settore del product design nasce da una profonda conoscenza dei materiali e della tecnologia. Ritenuta la professione come valore fondante, consapevole dell’evoluzione della realtà produttiva, opera da sempre costituendo un concreto supporto anche nella realizzazione organizzativa, coinvolgendo ulteriormente tutte le fasi del progetto, compreso l’orientamento commerciale e la comunicazione design, affiancando l’azienda nel complesso percorso che porta alla realizzazione del prodotto. La progettazione si esplica nei diversi settori: attrezzistica per auto, cappe aspiranti per cucine, ceramica, complementi d’arredo, illuminazione, imbottiti, maniglie, mobile, oggettistica, rubinetterie e accessori bagno. È socio di ADI - Associazione per il Disegno Industriale di Milano e socio fondatore della delegazione regionale ADI Toscana. Nel 2003/2004 compie viaggi di ricerca a Hong Kong, Guangzhou, Zhongshan Guangdong e Shanghai per verificare lo sviluppo dei nuovi grandi mercati emergenti. Ha maturato esperienze con una molteplicità di materiali: ceramica, legno, lexan, marmo, metalli, tecnopolimeri, vetro. Pubblicazioni e pubblicità di progetti sono apparsi su diverse riviste specializzate del settore: “Abitare”, “Casabella”, “Domus”, “Fascicolo”, “Formaluce”, “Il Bagno”, “Illuminotecnica”, “Interni”, “Interni Annual”, “Italian Lighting”, “Lighting Design”, “Metropolis-USA”, “Ottagono”, “Spazio Casa”, “Ufficiostile”. Alcuni lavori-prodotti, disegnati nei più diversi settori del design, sono stati esposti nelle più importanti manifestazioni e fiere specializzate del settore nazionali e internazionali. Muore a Empoli (Firenze) nel 2023. (© Archivio Vincenzo Missanelli)




a cura di: 
Umberto Rovelli 

Portrait  / 2016 / © photo: Nico Tucci
I.

II.
Vincenzo Missanelli / Rotazione del triangolo nel quadrato - pigmenti su lamiera ondulata / 1979-1983 | © <a href='https://www.vincenzomissanelli.com' target='_blank' class='red' title='Archivio Vincenzo Missanelli'>Archivio Vincenzo Missanelli
Vincenzo Missanelli / Rotazione del triangolo nel quadrato - grafica a colori / 1980 | © <a href='https://www.vincenzomissanelli.com' target='_blank' class='red' title='Archivio Vincenzo Missanelli'>Archivio Vincenzo Missanelli
III.

IV.
Vincenzo Missanelli / Lem - lampada parete / 1985 | © <a href='https://www.vincenzomissanelli.com' target='_blank' class='red' title='Archivio Vincenzo Missanelli'>Archivio Vincenzo Missanelli
Vincenzo Missanelli / Niagara - piantana / 1988 / by NORD LIGHT | © <a href='https://www.vincenzomissanelli.com' target='_blank' class='red' title='Archivio Vincenzo Missanelli'>Archivio Vincenzo Missanelli
V.

VI.
Vincenzo Missanelli / Doppio arco contrapposto (Flesso) - scultura / 1990-2016 | © <a href='https://www.vincenzomissanelli.com' target='_blank' class='red' title='Archivio Vincenzo Missanelli'>Archivio Vincenzo Missanelli
Vincenzo Missanelli / Lira - vaso portastelo / 1990 / by RSVP | © <a href='https://www.vincenzomissanelli.com' target='_blank' class='red' title='Archivio Vincenzo Missanelli'>Archivio Vincenzo Missanelli
VII.

VIII.
Vincenzo Missanelli / <em>Penelope</em> - libreria / 1990 / by TONELLI
Vincenzo Missanelli / 0700 - tavolo (part.) / 1997-1998 / by I CLASSICI | © <a href='https://www.vincenzomissanelli.com' target='_blank' class='red' title='Archivio Vincenzo Missanelli'>Archivio Vincenzo Missanelli
IX.

X.
Vincenzo Missanelli / <em>Drive</em> - maniglia / 1998 / by ARIUS
Vincenzo Missanelli / Esagramma CR FR BR RV - pigmenti su tela / 2000 | © <a href='https://www.vincenzomissanelli.com' target='_blank' class='red' title='Archivio Vincenzo Missanelli'>Archivio Vincenzo Missanelli
XI.

XII.
Vincenzo Missanelli / Tesi blu - centrotavola / 2000 | © <a href='https://www.vincenzomissanelli.com' target='_blank' class='red' title='Archivio Vincenzo Missanelli'>Archivio Vincenzo Missanelli
Vincenzo Missanelli / Progressione dinamica - scultura / 2000 | © <a href='https://www.vincenzomissanelli.com' target='_blank' class='red' title='Archivio Vincenzo Missanelli'>Archivio Vincenzo Missanelli
XIII.

XIV.
Vincenzo Missanelli / Elicoide - scultura / 2003 | © <a href='https://www.vincenzomissanelli.com' target='_blank' class='red' title='Archivio Vincenzo Missanelli'>Archivio Vincenzo Missanelli
Vincenzo Missanelli / Gnomo - lampada tavolo / 2004 / by RUBINETTERIE TREEMME
XV.

XVI.
Vincenzo Missanelli / Gnomo - lampada tavolo / 2004 / by 360° LIGHT | © <a href='https://www.vincenzomissanelli.com' target='_blank' class='red' title='Archivio Vincenzo Missanelli'>Archivio Vincenzo Missanelli
Vincenzo Missanelli / Axa - lampada tavolo / 2004 / by 360° LIGHT | © <a href='https://www.vincenzomissanelli.com' target='_blank' class='red' title='Archivio Vincenzo Missanelli'>Archivio Vincenzo Missanelli
XVII.

XVIII.
Vincenzo Missanelli / Stilla - scultura / 2004 | © <a href='https://www.vincenzomissanelli.com' target='_blank' class='red' title='Archivio Vincenzo Missanelli'>Archivio Vincenzo Missanelli
Vincenzo Missanelli / Cuborombo 2+2 - pigmenti su tela / 2005 | © <a href='https://www.vincenzomissanelli.com' target='_blank' class='red' title='Archivio Vincenzo Missanelli'>Archivio Vincenzo Missanelli
XIX.

XX.
Vincenzo Missanelli / Esagramma gradiente DRV - pigmenti su tela / 2005 | © <a href='https://www.vincenzomissanelli.com' target='_blank' class='red' title='Archivio Vincenzo Missanelli'>Archivio Vincenzo Missanelli
Vincenzo Missanelli / Esagramma gradiente RB - pigmenti su tela / 2005 | © <a href='https://www.vincenzomissanelli.com' target='_blank' class='red' title='Archivio Vincenzo Missanelli'>Archivio Vincenzo Missanelli
XXI.

XXII.
Vincenzo Missanelli / <em>Drake</em> - lampada sospensione / 2006 / by MGL CHANDRA ILLUMINAZIONE | © Archivio Vincenzo Missanelli
Vincenzo Missanelli / <em>Shark</em> - lampada sospensione / 2006 / by MGL CHANDRA ILLUMINAZIONE | © Archivio Vincenzo Missanelli
XXIII.

XXIV.
Vincenzo Missanelli / <em>N° 1</em> - cappa / 2006 / by MGL DIVISIONE CAPPE | © Archivio Vincenzo Missanelli
Vincenzo Missanelli / Variazione positivo negativo BN - pigmenti su tela / 2007 | © <a href='https://www.vincenzomissanelli.com' target='_blank' class='red' title='Archivio Vincenzo Missanelli'>Archivio Vincenzo Missanelli
XXV.

XXVI.
Vincenzo Missanelli / Esacromogramma CR - pigmenti su tela / 2008 | © <a href='https://www.vincenzomissanelli.com' target='_blank' class='red' title='Archivio Vincenzo Missanelli'>Archivio Vincenzo Missanelli
Vincenzo Missanelli / Dilatazione GB - pigmenti su tela / 2009 | © <a href='https://www.vincenzomissanelli.com' target='_blank' class='red' title='Archivio Vincenzo Missanelli'>Archivio Vincenzo Missanelli
XXVII.

XXVIII.
Vincenzo Missanelli / <em>Elicos</em> - applique / 2009 / by MENICHETTI | © Archivio Vincenzo Missanelli
Vincenzo Missanelli / <em>Kubok</em> - applique / 2009 / by MENICHETTI | © Archivio Vincenzo Missanelli
XXIX.

XXX.
Vincenzo Missanelli / Progetto per il Teatro Permanente della Poesia. Omaggio ad Albino Pierro - assonometria  / 2010 | © <a href='https://www.vincenzomissanelli.com' target='_blank' class='red' title='Archivio Vincenzo Missanelli'>Archivio Vincenzo Missanelli
Vincenzo Missanelli / Velo blu - pigmenti su tela / 2010 | © <a href='https://www.vincenzomissanelli.com' target='_blank' class='red' title='Archivio Vincenzo Missanelli'>Archivio Vincenzo Missanelli
XXXI.

XXXII.
Vincenzo Missanelli / <em>Pop</em> - applique / 2011 / by SCAMM
Vincenzo Missanelli / Tensodinamico - sculture / 2011 | © <a href='https://www.vincenzomissanelli.com' target='_blank' class='red' title='Archivio Vincenzo Missanelli'>Archivio Vincenzo Missanelli
XXXIII.

XXXIV.
Vincenzo Missanelli / Schizzi di progetto per l'Altare della chiesa di San Michele Arcangelo / 2012 / Gragnana - Massa e Carrara | © <a href='https://www.vincenzomissanelli.com' target='_blank' class='red' title='Archivio Vincenzo Missanelli'>Archivio Vincenzo Missanelli
Vincenzo Missanelli / Onda sinusoidale - progetto scultura / 2012 | © <a href='https://www.vincenzomissanelli.com' target='_blank' class='red' title='Archivio Vincenzo Missanelli'>Archivio Vincenzo Missanelli
XXXV.

XXXVI.
Vincenzo Missanelli / Igloo - progetto scultura abitabile / 2012 | © <a href='https://www.vincenzomissanelli.com' target='_blank' class='red' title='Archivio Vincenzo Missanelli'>Archivio Vincenzo Missanelli
Vincenzo Missanelli / Onda sinusoidale - scultura / 2012 | © <a href='https://www.vincenzomissanelli.com' target='_blank' class='red' title='Archivio Vincenzo Missanelli'>Archivio Vincenzo Missanelli
XXXVII.

XXXVIII.
Vincenzo Missanelli / Progressione dinamica - scultura / 2012 | © <a href='https://www.vincenzomissanelli.com' target='_blank' class='red' title='Archivio Vincenzo Missanelli'>Archivio Vincenzo Missanelli
Vincenzo Missanelli / Fusione - pigmenti su tela / 2014 | © <a href='https://www.vincenzomissanelli.com' target='_blank' class='red' title='Archivio Vincenzo Missanelli'>Archivio Vincenzo Missanelli
XXXIX.

XL.
Vincenzo Missanelli / Fusione - pigmenti su tela / 2014 | © <a href='https://www.vincenzomissanelli.com' target='_blank' class='red' title='Archivio Vincenzo Missanelli'>Archivio Vincenzo Missanelli
Vincenzo Missanelli / Bilobo  - vaso / 2015 / FRAMET | © Archivio Vincenzo Missanelli
XLI.

XLII.
Vincenzo Missanelli / Petalo  - vaso / 2015 / FRAMET | © Archivio Vincenzo Missanelli
Vincenzo Missanelli / Ortocurva - scultura / 2019 | © Archivio Vincenzo Missanelli
XLIII.

XLIV.
Vincenzo Missanelli / Ortocurva - scultura / 2019 | © Archivio Vincenzo Missanelli
Vincenzo Missanelli / Stargate - scultura / 2019 | © Archivio Vincenzo Missanelli
XLV.

XLVI.
Vincenzo Missanelli / <em>Aquarama</em> - lavabo da terra / 2021 / by GLASS DESIGN
Vincenzo Missanelli / <em>Kalice</em> - lavabo da terra / 2021 / by GLASS DESIGN
XLVII.

XLVIII.
Vincenzo Missanelli / <em>Khorus</em> - lavabo da terra / 2021 / by GLASS DESIGN
Vincenzo Missanelli / <em>Dame</em> - lavabo da terra / 2023 / by GLASS DESIGN
XLIX.

 
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