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 MACEF 2006. SEI STORIE D'AUTORE


Macef, il Salone Internazionale dedicato al mondo della casa, da quest'anno ha trovato il suo luogo ideale di realizzazione nei nuovi padiglioni del quartiere fieristico di Fiera Milano (Rho-Pero) disegnata da Massimiliano Fuksas.
Da più di quaranta anni è un punto di riferimento per tutti gli operatori dei settori in cui opera: non soltanto per grossisti, buyer, grande distribuzione e dettaglio, ma anche per architetti, interior designer, arredatori e giornalisti.
Il successo di tanti anni è stato reso possibile dall'aver sempre saputo interpretare i cambiamenti, reagendo con proposte nuove alle diverse esigenze del mercato nazionale e internazionale.

All'interno dell'esposizione, grandi "negozi plurimarca" ispirati alle tendenze del living, per farsi un'idea di come presentare i prodotti e interpretare i grandi trend dell'abitare. I giovani talenti del design internazionale hanno un loro spazio, Design Inn, un villaggio progettato dagli studenti delle Università di Parigi, Tallin e Zurigo.

Di grande interesse il progetto Sei storie d'autore che dà spazio a sei distretti industriali italiani abbinati ad altrettanti designer, per studiare insieme prodotti innovativi e vincenti. L'accoppiata Distretto-designer ha creato nuove idee-prodotti che sono stati presentati nella edizione di gennaio 2006 e promossi – in collaborazione con la rivista Oblique Design – da Macef in tutto il mondo proprio come espressione e dimostrazione di una capacità di ri-generarsi dei Distretti industriali italiani.
I sei Distretti oggetto di questa iniziativa (coordinata dall'architetto Marco Migliari) sono il vetro di Murano, i coltelli di Scarperia, le ceramiche vicentine, le ceramiche faentine, l'argento veneto, il cuoio e la carta della bergamasca.
I giovani designer "gemellati" con i distretti sono Fabio Bortolani, Lorenzo Damiani, Giulio Iacchetti, Setsu e Shinobu Ito, Matteo Ragni e Lucy Salamanca.
Obiettivo del progetto è quello di stimolare la cultura produttiva dei territori attraverso il confronto con la cultura progettuale del design, in modo da innescare percorsi di trasformazione (non solo del prodotto ma anche della cultura imprenditoriale locale) per presentare le loro nuove proposte al mercato italiano e internazionale.
"Abbiamo messo a confronto due culture – dice Marco Migliari, architetto, docente universitario di design e curatore della mostra –, la cultura del saper fare (cioè quella dei distretti) e la cultura del saper pensare, che è quella dei designer. Mettere a confronto queste due culture aiuta a saper ripensare l'azienda".
"Sembrava un azzardo – prosegue Migliari –, forse anche una sfida; perché il design in Italia ha una sua robusta tradizione di almeno un secolo e anche i distretti, cioè l'economia del territorio, hanno un radicamento anche psicologico e sociale che poteva prestarsi poco e male a un impatto di questo tipo. Invece siamo andati al di là delle previsioni; perché i prodotti che sono usciti da questo incontro sono diventati prodotti già in vendita e in produzione, non solo prototipi".

Nello stand della Coltelleria Berti, per esempio, il prodotto nato da questo progetto – un originale cavatappi – è accompagnato dalla scritta 'grazie Giulio'. Giulio è il designer Giulio Iacchetti. In questo caso si è avuta una evoluzione addirittura merceologica, visto che la Coltelleria non aveva mai prodotto un cavatappi. Iacchetti ha chiamato questo prodotto Centodieci, che è il numero di anni che il cavatappi delle Coltellerie Berti ha dovuto attendere per nascere, dal 1895, anno di fondazione dell'azienda, che fino a oggi era stata rigorosamente ed esclusivamente fedele al suo nome, producendo solo coltelli.
Il coltello da tavola Novissimo Convivio, sempre di Giulio Iacchetti per Coltelleria Berti, nasce dall'osservazione della collezione storica dei coltelli regionali italiani prodotti da Berti e dalla riflessione che nella tradizione il coltello avesse delle forme morbide. Il Novissimo Convivio reinterpreta la tradizione attraverso il design, che dà forma alla relazione tra l'oggetto e la mano.

In alcuni casi il prodotto è rimasto uguale ma è stata cambiata la destinazione d'uso: un bicchiere decorato si è evoluto in un vaso da fiori. In un altro caso abbiamo ottenuto oggetti di decoro davvero innovativi, come i bicchieri con lo skyline di differenti città (per esempio Venezia), che vanno sott'acqua quando si versa l'acqua o il vino e che "riemergono" mano a mano che il bicchiere si svuota. In un altro caso ancora il risultato è stato decorativo: partendo dal tema dell'allegria nel bere (quindi il clown come emblema della risata) abbiamo ottenuto bicchieri con il naso, una pallina di vetro rosso a metà strada fra un manico e un segno estetico.

Anche nel campo della ceramica i risultati sono stati egregi. L'abbinata fra la Dal Pra di Nove (Vicenza) e la coppia di designer giapponesi Setsu e Shinobu Ito ha trasformato una produzione estremamente classicheggiante dell'azienda (un centrotavola composito a forma di giardino, realizzato per la casa reale inglese) in una famiglia di oggetti che compongono il paesaggio della tavola e assumono funzioni differenti a seconda delle occasioni. Si chiama giardino Ozen, dove Ozen in Giappone è una famiglia di oggetti usata per mangiare, ma il termine ricorda anche lo zen, cioè un paesaggio che rappresenta lo spirito. E lo spirito, in questo caso, è quello della convivialità.

Ancora, abbiamo avuto applicazioni molto innovative sui materiali. Bello è il caso del corian, utilizzato da Matteo Ragni con Pinetti per l'originalissimo giunto di chiusura dell'agenda Core, una sorta di bottone che sfrutta l'elasticità della pelle e l'attrito delle parti fisse per aprire e chiudere la confezione. Abbiamo anche il Silver message, una originale scatola disegnata da Lucy Salamanca che è un contenitore di momenti del giorno, una custodia di oggetti fra loro complementari fatti di argento inossidabile e di titanio. Risponde all'esigenza oggi particolarmente avvertita, della cura di sé nei dettagli e nelle occasioni, anche occasionali e informali, di intervallo. Il set contiene infatti delle posate, un bicchiere, un piatto, oggetti semplici però "domestici", che proprio nella "portabilità" ha il suo punto di forza.

Interessante è il caso della bomboniera, vero e proprio "merchandising delle nozze", occasioni e oggetti per farsi ricordare. Evolvendo questo concetto Lorenzo Damiani ha avviato un interessantissimo ripensamento della bomboniera dal quale sono usciti straordinari prodotti o progetti di prodotti che, una volta avviati, vivono di vita propria: come la bomboniera che, da contenitore, diventa contenuto (una vaschetta di porcellana con coperchio di cioccolato Cioccobombo oppure la saponetta oggetto-ricordo: quando il sapone si esaurisce resta una piastrella in ceramica che racconta delle nozze o di qualunque altro possibile gadget (particolarmente consigliata per il circuito degli alberghi).
Tracce d'autore invece, è un oggetto dedicato alla fiera MiArt, che può essere utilizzato come promozione. E' composto da una tavoletta di ceramica su cui sono impressi il calco della mano e l'autografo di un artista, testimonial differente per ogni edizione. Si può alimentare in questo modo una forma di collezionismo.

Fabio Bortolani invece, per NasonMoretti, ha progettato una decorazione da applicare alla serie di bicchieri già in catalogo Volo, come se fosse un paesaggio nel bicchiere. Questa decorazione viene incisa al di sopra della linea di limite alla mescita della bevanda, che così crea uno sfondo al paesaggio stesso. Poi ha progettato Green glass, un bicchiere/vaso per piccole piantine, partendo dalla produzione di calici e bicchieri.
Con la signora Maria Pitau che porta avanti una tradizione familiare antica, e che da anni produce oggetti ornamentali in cristallo, ha realizzato la serie di tazze Joke rappresenta una fusione tra l'oggetto ornamentale e la funzione del contenitore.
Per l'antica azienda Mandruzzato, crea Rock; un bicchiere che richiama forme della natura, come la roccia e il ghiaccio.

In sintesi – sostiene ancora Migliari –, queste "sei storie" sono andate ben al di là dello spunto di partenza. Non solo abbiamo avuto interessantissime rivisitazioni di oggetti esistenti ma in molti casi abbiamo avuto vere e proprie innovazioni tipologiche, cioè prodotti che prima non esistevano. Se c'è una morale da ricavare è che il progetto è stato un momento di formazione per entrambi, aziende e designer. E in questo modo si esalta anche il ruolo del Macef, che fra il saper fare e il saper pensare si pone con il ruolo di regista, cioè nell'atto di rispondere a questo incontro.




Macef
www.macef.biz

Oblique Design
Rivista di connessione tra progettisti e aziende
Via Podesti 54, 60122
tel +39 071 2071 514
fax +39 071 2077 183
bsidecomunicazione@libero.it

Fabio Bortolani
www.fabio-bortolani.com
Lorenzo Damiani
Via Segantini 55 - 20035 Lissone - Milano
Giulio Iacchetti
www.giulioiacchetti.com
www.aroundesign.it
Setsu + Shinobu Ito
www.studioito.com
Matteo Ragni
www.matteoragni.com
www.aroundesign.it
Lucy Salamanca
www.salamancadesign.it

NasonMoretti
www.nasonmoretti.it
PGM F.lli Pitau
Calle miotti 15
50141 Murano - Venezia
tel / fax +39 041 739 863
Mandruzzato Alessandro
www.mandruzzato.ve.it
F.lli Calegaro
www.calegaro.it
Coltellerie Berti
www.coltellerieberti.it
Cesare Boschi
www.ceramicheboschi.it
Ceramiche Dal Prà
www.ceramichedalpra.com
Pinetti
www.pinetti.it

a cura di: 
Federica Capoduri 
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