MOROSO / SALONE INTERNAZIONALE DEL MOBILE MILANO 2007 |
Moroso è un'azienda "open mind": leggera, curiosa, coraggiosa.
Per descrivere l'attività di Moroso si possono utilizzare molte chiavi di lettura; si può raccontare attraverso i designer, la ricerca, le tecnologie, i materiali, le tipologie di prodotto, la sperimentazione, i linguaggi, le contaminazioni con l'arte e altri mondi creativi, il coraggio imprenditoriale.
Un'azienda completa, che ha il coraggio di mettersi in gioco continuamente e si preoccupa di dare grande importanza ai giovani designer e riesce ad ottenere dei risultati commerciali notevoli con un'indiscutibile e vertiginosa crescita.
La scelta di un team internazionale di designer la cui provenienza spazia dal Nord Europa al bacino Mediterraneo, dal Medio Oriente fino all'Estremo Oriente (alla scoperta di nuovi imput di progetto che uniscono modi di vivere e culture differenti), alimenta e arricchisce il know-how dell'azienda che, attraverso il confronto e il dialogo, si rinnova continuamente.
A dar luce alla sua globalità, quest'anno al Salone del Mobile di Milano Moroso presenta tanti prodotti, diversi, di grande personalità, frutto di specifiche ricerche espresse in molteplici linguaggi inseriti in uno spazio progettato da Patricia Urquiola insieme a Martino Berghinz. Lo stand espositivo viene frammentato geometricamente grazie ai volumi che si trovano a galleggiare sopra i prodotti. Si vengono così a formare partizioni luminose in cui le espressioni dei vari designer si combinano formando nuove soluzioni d'arredo. Il bianco rende l'atmosfera neutra dando piena libertà ai cromatismi dei prodotti mentre le geometrie ed i volumi suggeriscono al pubblico l'uso dello spazio.
Patricia Urquiola, spagnola di nascita ma milanese di adozione, disegna il sistema Volant che si declina in divano, poltrona, sedia e sgabello. Il modulo iniziale del progetto è la poltrona da cui deriva l'intera collezione. Il modulo ripetuto da vita al divano, dallo stesso modificato nelle proporzioni nascono la sedia e lo sgabello con un concept tutto nuovo. Un ulteriore passo avanti nello sviluppo degli imbottiti dove il rivestimento è il vero protagonista. La designer gioca con il tessuto che lavorato con un'abilità sartoriale unica, crea l'oggetto, ne disegna la forma e lo rende prezioso. Diventa un vestito ricco, non solo cover ma elemento di percezione e definizione del progetto che usa la base per trasformarsi e dare vita a tre versioni diverse dalla più semplice alla più spettacolare. Il linguaggio è femminile, profondo e mai banale.
Cercando una forma nuova per una seduta non imbottita, una poltrona lounge o una chaiselongue, il progetto Antibodi di Patricia Urquiola si sviluppa a partire dalla genesi "cellulare" di petali cuciti in maniera triangolare, formando geometrie generose. I petali sono in materiale doppiato e leggermente imbottito, che danno vita a un rivestimento portante, successivamente fissato a un telaio metallico verniciato o cromato. Il rivestimento assume una doppia funzione, con i petali rivolti verso l'alto per una versione più eccentrica e decorativa e con i petali verso il basso per una visione volutamente severa e matelassè. Alle più preziose versioni realizzate in panno o pelle, se ne aggiunge una nuova, più accessibile, in cui i moduli che costruiscono la seduta sono realizzati in termoformato.
A sottolineare l'idea di Moroso di voler proporre un vero e proprio "lifestyle Moroso" e per completare le proposte di complementi di arredo per la casa, tra le nuove proposte si aggiunge il progetto della libreria B Side disegnata da Patricia Urquiola.
È una libreria estremamente raffinata ed elegante, leggera, modulare che permette di giocare con la geometria. I ripiani, in MDF laccato nero o bianco, sono pensati come dei vassoi con i bordi rialzati e asimmetrici. Si possono usare sia da un lato che dall'altro a seconda dell'uso che se ne deve fare. Se utilizzati con il bordo più alto possono essere dei contenitori, viceversa nel caso in cui si sistemino con il bordo più basso diventano dei poggialibri.
Anche Ron Arad, che vive e lavora a Londra, lavora sugli imbottiti concentrandosi in particolare sulle forme e sulla plasmabilità del materiali. Ogni progetto rappresenta una vera e propria sfida di fattibilità; come Misfits, un sistema di sedute componibili che danno vita ad infinite combinazioni. Le forme plasmano la materia quasi fossero sculture, le linee sono sinuose fluide e flessuose. Il tessuto di rivestimento diventa altrettanto importante perché per adattarsi alla forma richiede una particolare lavorazione di abilità sartoriale.
Sempre giocando con le linee e con le potenzialità dei materiali, Ron Arad propone Wavy, una sedia sinuosa che vede protagonista il materiale plastico che Moroso ha introdotto nel suo catalogo interpretandolo e proponendolo ogni volta in modo sempre diverso. È un progetto che dona alla plastica caratteristiche inusuali come la morbidezza, è la docilità. Utilizzato come fosse un tessuto. Leggero, con un insolito effetto di cedevolezza e flessuosità.
Diverso l'approccio allo stesso materiale di Ross Lovegrove, gallese doc, che ci conduce allo sviluppo della Supernatural Armchair. Lovegrove nei suoi progetti esplora la creazione delle forme organiche e scultoree usando le più sofisticate tecnologie. La forma si libera dalla materia, l'oggetto nasce spontaneamente seguendo il flusso naturale all'interno dello stampo. Gli oggetti "intelligenti" sono frutto di un processo scientifico e tecnologico unito ad una profonda ricerca estetica e poetica. Ora, in versione poltroncina, la Supernatural Armchair, è lo sviluppo della sedia, e nasce dalla tecnologia dello stampaggio a iniezione in polipropilene rinforzato con fibra di vetro ed è ottenuta con processo gasmoulding. Il disegno della poltroncina è dato dallo studio della forma naturale che si crea dal flusso del materiale all'interno dello stampo. I fori, oltre ad avere funzione decorativa e a donare un effetto polisensoriale creato dall'affascinante gioco di ombre, sono necessari per liberare la forma eliminando il materiale in eccesso. La struttura che si ottiene acquista così leggerezza ed essenzialità oltre ad ottenere maggiori caratteristiche di comfort, elasticità, resistenza.
A completamento della famiglia Ross Lovegrove disegna anche il Supernatural Table, ideale sia per l'indoor che l'outdoor, in polipropilene rinforzato con fibra di vetro realizzato con stampaggio ad iniezione. Ha una linea semplice e minimale ed è costituito da un unico corpo con piano quadrato, sorretto da una gamba centrale. Obbedisce alle regole di un nuovo codice estetico che fa riferimento alle forme strutturali della plastica.
Ed è poesia anche per Toshiyuki Kita, giapponese, che interpreta in modo del tutto personale l'imbottito. Kita firma il Saruyama Islands, tante "isole" indipendenti, le cui forme geomorfe spingono ad una libera interpretazione d'uso e che si affiancano al divano Saruyama, progetto rivoluzionario e unico, disegnato nel 1989 e diventato una delle icone del design contemporaneo. Se infatti Saruyama è pensato per degli spazi ampi, le isole rispettano esigenze più contenute.
Un'ulteriore interpretazione dell'imbottito alla ricerca di linguaggi diversi ce la propone Tomita Kazuhiko, giapponese, che disegna lo sgabello Mikado, che raccoglie in se caratteristiche contrapposte: pieno e vuoto, morbidezza e rigidità, fantasie di colori e monocromia.
Diverso approccio progettuale per Nipa Doshi e Jonathan Levien, scelti da Moroso sempre alla ricerca di fresche proposte di nuovi concept d'arredo. La coppia di designer, indiana lei e inglese lui, basano il loro lavoro proprio sul mix delle diverse culture. Insieme a Moroso propongono Charpoy un oggetto insolito, né letto né divano, né poltrona. Una proposta coraggiosa che lascia libera l'interpretazione. Un prodotto prezioso perché arricchito dal ricamato a mano. Oggetti che portano in sé molti messaggi, comunicativi, culturali, materici.
Diversità e contrapposizione anche nel Shitake, che significa "panchina degli elfi", il progetto dell'olandese Marcel Wanders, irriverente ed eccentrico. Insieme a lui Moroso sperimenta le potenzialità della tecnologia, questa volta il rotazionale, per lavorare il materiale plastico e scoprirne nuove performance. Attraverso la tecnologia del rotazionale Wanders decora la materia con un ricco ricamo e crea un oggetto ironico, giovane, sfacciato e allo stesso tempo innovativo e originale.
E dalla plastica al legno con il belga Arne Quinze, che presenta Quartz una sedia dove il calore del materiale viene contrapposto alla rigidità del disegno. Angoli, spigoli accentuano la forma e scolpiscono la materia creando un oggetto scultura.
A completamento della sedia di Quinze si accosta il tavolo Twist disegnato dal gruppo dei For Use, croati di origine, che pensano di "far ballare" le gambe in legno creando una rotazione non casuale. La materia prende vita attraverso il movimento e si anima.
Sempre in legno e sfaccettato il piano del tavolo Take a Table dello svizzero argentino Alfredo Haeberli alla ricerca di una nuova convivialità.
Il movimento e il dinamismo diventano le caratteristiche principali del side table Vertigo dei due giovani italiani Laura Aquili e Ergian Alberg. Esso racchiude in sè una forte astrazione concettuale, la forma si evolve in una rotazione calibrata fino a raggiungere un perfetto equilibrio armonico. L'ennesima sfida alla potenzialità del materiale e all'uso della tecnologia che vede ruotare, incidere e piegare una grande lastra di Corian.
Ad ampliare la collezione Moroso di prodotti per l'esterno va ad aggiungersi Bent, disegnata dai giovani Christoph de la Fontane e Stephen Diez. È una collezione di sedute e tavoli coloratissimi, in alluminio powder coated con un chiaro rimando ad un linguaggio industriale, grafico, fatto di sfaccettature, forme geometriche a tre e sei punte, punzonature funzionali, poiché permettono al foglio in alluminio di piegarsi e di formare oggetti tridimensionali di effettiva utilità, dalle sedute ai tavoli. La collezione viene proposta nei caldi colori compresi tra il giallo e il rosso.
Sospesi tra forma e struttura in un reciproco scambio emotivo i nuovi tavolini e i nuovi sgabelli vanno a completare la famiglia Around the Roses (Dreaming Flowers Collection) disegnata da Luca Nichetto e Massimo Gardone.
I tavolini hanno un piano in vetro che racchiude all'interno un tessuto stampato per sublimazione raffigurante temi d'ispirazione floreale, opera di Massimo Gardone. Alla collezione di side-table si aggiungono due nuovi tavoli di dimensioni importanti, entrambi alti 70 cm, con piano circolare di diametro 70 e 125 cm.
Anche gli sgabelli, in linea con i prodotti precedentemente presentati, hanno una struttura metallica sulla quale poggia la seduta, imbottita, rivestita con due diverse tipologie di tessuti. Un primo tessuto tecnico, di colore arancione e gli altri in linea e sintonia con le immagini floreali dell'intera collezione.
Moroso
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