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 CASSINA / SALONE INTERNAZIONALE DEL MOBILE MILANO 2008


Cassina opera industrialmente nel settore dell'arredamento contemporaneo. Produce sedie, tavoli, poltrone, letti, mobili, con particolare capacità per il mobile imbottito e per le lavorazioni del legno, del cuoio e di altri materiali pregiati.
La società "Amedeo Cassina" nasce ufficialmente a Meda (Milano) nel 1927, per iniziativa dei fratelli Cesare e Umberto Cassina. Nel 1935 assume la denominazione "Figli di Amedeo Cassina". Piccoli mobili di legno costituiscono la quasi totalità della produzione iniziale, in seguito allargata a poltrone e salotti. I primi mobili Cassina sono d'ispirazione eclettica, ma le mescolanze stilistiche lasciano ben presto il posto a forme genericamente novecentesche. Sono gli anni della grande crisi ed è proprio grazie a quell'ampliamento di attività che la giovane azienda riesce a non essere coinvolta in modo irreparabile dalle difficoltà che colpiscono il comparto e l'intera economia. I mobili realizzati da Cassina sono prevalentemente elaborati internamente; sovente sono realizzati per specifiche destinazioni e ambienti, e talvolta danno origine a piccole serie.

Sotto l'etichetta Cassina sono convissuti e convivono la ricerca formale di Giò Ponti, la provocatoria ironia del design radicale di Paolo Deganello e Archizoom, le originali ricerche formali di Gaetano Pesce, l'indiscussa bravura di Vico Magistretti nell'interpretare le tipologie d'arredo più consuete, il puntiglio teorico e la fantasia tecnica di Mario Bellini, l'eleganza formale di Piero Lissoni e la capacità di Philippe Starck di ridefinire le tipologie d'arredo. Ma anche Charles Rennie Mackintosh, Le Corbusier, Charlotte Perriand, Frank Lloyd Wright, Gerrit Thomas Rietveld ed Erik Gunnar Asplund, tutti riuniti nella collezione Cassina I Maestri.

Nel corso degli anni Cassina ha delineato un nuovo modello d'industria, capace di tenere insieme personalità molto diverse e di riportarle a una stessa logica di progetto, da cui nascono oggetti che sono parte di un medesimo ordine. Un ordine che scaturisce dalla ricerca della qualità, dai continui controlli sui materiali, le tecniche e l'esecuzione, dalla ricerca della diversità, sino a inventare nuove tipologie di arredo che incidono sui comportamenti e sugli stili di vita del consumatore.

In questa direzione va la scelta dei progettisti coinvolti da Cassina per disegnare le novità che fanno il loro esordio all'appuntamento del Salone del Mobile 2008.
Una carrellata di progetti che si ricongiunge a quell'approccio progettuale-produttivo in grado di unire in un unico pezzo artigianalità e industrializzazione, l'una a supporto dell'altra per progetti unici realizzati gomito a gomito con ogni progettista. Come racconta anche la Mostra made in Cassina (Triennale di Milano, 16 aprile-7 settembre 2008), viaggio culturale nell'azienda attraverso oltre 100 modelli realizzati da una ventina di designer internazionali nel corso di ottant'anni di attività, che fa il punto sull'apporto determinante di queste collaborazioni per il marchio e al contempo offre una chiave di lettura nuova delle sue radici, spunto per proiezioni verso nuove "visioni".

All'inossidabile Mario Bellini viene chiesto di superare la ricerca sulle potenzialità espressive del cuoio e, governando la materia come pochi altri, unitamente all'esperienza produttiva maturata da Cassina, il designer vi è riuscito: con Bull, sedia in cuoio più contemporanea e sinuosa, anche completata da dettagli unici come il tessuto attinto alla valigeria, a conferma del ragionamento dell'architetto sul materiale.
L'input di Cassina per il progetto era chiaro: riproporre sul mercato una sedia che, mantenendo gi stessi atout della Cab, icona trasversalmente riconosciuta per la lavorazione del cuoio, offrisse un mood più contemporaneo, facendo tesoro delle tecnologie produttive maturate dall'azienda nel contempo.
Linea snella, essenziale nell'eliminazione di inutili orpelli, la seduta si basa su una costruzione semplice: una struttura in acciaio completamente rivestita in cuoio verniciato come il sedile imbottito in poliuretano espanso. La perfetta aderenza del rivestimento alla struttura, nonostante l'imbottitura, fa praticamente scomparire il telaio accentuando l'elasticità della sedia. La separazione dei due elementi, oltre a regalare alla seduta quell'impercettibile movimento che ne aumenta il senso di comodità, lascia aperte fessure studiate nel dettaglio per creare un perfetto equilibrio di pieni e di vuoti, volto ad aumentare la levità del progetto, rendendolo leggero e discreto nel contesto di riferimento.
Classica eppure moderna, Bull si presta a risolvere con puntualità e flessibilità tanto le esigenze delle caldi pareti domestiche, quanto quelle di più ampi spazi pubblici, pensata nei minimi dettagli per durare nel tempo oltre l'effimero di mode e tendenze.

Leggero, eppure solido e rassicurante, il nuovo divano Eloro disegnato da Rodolfo Dordoni si riappropria in chiave contemporanea di quello straordinario patrimonio di esperienza e know how produttivo di lavorazione del legno avviato da Cassina con il maestro Giò Ponti.
Il designer milanese dà forma a questa tradizione lavorando su un'elegante ossatura di legno di frassino, fatta di dettagli, abbinata ad una grande scocca di cuoio, che ospita la seduta. Grandi cuscini in tessuto applicati a schienale, bracciolo e seduta ne garantiscono la comodità, conferendo maggiore morbidezza alla sagoma nel suo insieme.
Grazie al particolare disegno della struttura di legno, trionfo di triangolo e diagonali, che richiama l'evoluzione più calda e domestica della classica panca inglese di fine Ottocento, giochi di luce e trasparenze si infiltrano tra volumi liberi e fessure aperte rendendo il progetto estremamente leggero. Dordoni lavora sulla struttura abbinando angoli ed arrotondamenti, obliqui e diritti, spessori minimi e più importanti in un sottile gioco di equilibri che mantengono lieve ed etereo il telaio di sostegno e mettono alla prova le più avanzate tecniche di falegnameria maturate da Cassina.

Designer scelti anche per il loro approccio progettuale coerente con l'anima dell'azienda orientata alla meticolosa ricerca sul materiale, quasi una sfida alle sue proprietà, come si legge nel lavoro di Konstantin Grcic che sfocia in Teepee, sedia in cuoio, e Kanu, poltroncina in legno.
Una prima collaborazione che ha saggiato l'affinità tra l'approccio progettuale del designer tedesco, che si concentra sulle peculiarità di un materiale o sugli atout di una forma per risolvere tutti gli aspetti funzionali di un oggetto e la tradizionale ricerca di Cassina sui materiali, dalla rivisitazione di quelli tradizionali alla sperimentazione di quelli più innovativi.
L'azienda ha infatti coinvolto il designer con il preciso intento di recuperare attraverso prodotti esplicativi, la propria anima, non solo quella del "saper fare", ma anche quella del saper reagire in maniera costruttiva di fronte a progetti, che come sfide, mettono a dura prova le tradizionali convinzioni sulla materia studiando soluzioni produttive ogni volta diverse, che calibrano tecnologia e manualità.
Il rigore della struttura architettonica di Teepee, poco lascia trasparire dello sforzo progettuale resosi necessario per il suo sviluppo. Una prima lettura del prodotto riconduce all'idea di un guscio di sottilissimo cuoio inclinato e curvato che al proprio interno ospita un sedile anch'esso realizzato in cuoio altrettanto affilato. Un'interpretazione del materiale più che minimale, che proprio nella sua capacità di sottrazione di pesi, dettagli superflui, e volumi inutili riporta alla complessità della sua realizzazione.
Partendo dal presupposto che il cuoio di per sé non è autoportante, è stata introdotta termoformatura rivestita da ambo i lati, per renderlo al contempo più rigido, ma anche più elastico, e quindi più confortevole, applicata alla seduta, e alla struttura principale, la cui base a sua volta è rafforzata da un telaio in metallo a forma di mezzo cono, anch'esso rivestito in cuoio. L'effetto finale è quello di una seduta in cui un ridottissimo strato di cuoio a seconda senza soluzione di continuità una lineare geometria essenziale, in grado di concedere il massimo della comodità, grazie a speciali inclinazioni di sedile e schienale studiate meticolosamente sulla base delle risposte del materiale agli speciali trattamenti subiti. La totale assenza di cuciture lungo il perimetro della figura è il derivato di una speciale tecnica di "spizzicatura" che vede il progressivo assottigliamento dello spessore che passa tra le due pellicole, fino alla riduzione totale e alla loro unione integrale.
Lavora invece sul legno e sulla sua elasticità, Kanu, seduta a pozzetto in compensato curvo. Rivoluzionaria ed intricata dal punto di vista della realizzazione, nasce dall'utilizzo di ben due stampi: uno per la struttura principale, l'altro per la seduta, che curvano e plasmano il compensato in maniera differente, nel rispetto di speciali inclinazioni per l'uno e per l'altro per ottenere il massimo del comfort.
Due scocche di legno, un semicilindro all'interno della quale sembra inserita quella del sedile, offrono una comodità ed elasticità differenziata in base alla funzione: diverse sono le esigenze di uno schienale rispetto a quelle di una seduta.

Il coinvolgimento di Philippe Starck è più mirato all'arricchimento di una specifica tipologia di prodotto, l'imbottito, e quest'anno la collezione Privè, sulle scene del panorama del design internazionale dallo scorso anno, si completa con nuove varianti per le sedute Caprice e Passion, proposte con la gamba in acciaio verniciato nero in aggiunta alla versione in acciaio cromato, e la nuova linea Volage composta da divani, poltrona e pouf.
Nitida presenza nello spazio dal tratto deciso, Volage si caratterizza per la grande leggerezza delle linee e delle proporzioni di braccioli, schienale e seduta, grazie anche alla speciale lavorazione delle cuciture dal sapore quasi sartoriale.

Il frutto del primo incontro tra l'impalpabilità del segno di Tokujin Yoshioka e la concretezza di Cassina è la straordinaria poltrona Heaven.
Con questa poltrona la poetica del designer giapponese si concentra per la prima volta sull'imbottito nel senso classico del termine, conferendogli tuttavia un'allure poco tradizionale. La sagoma irregolare dell'imbottitura e le pieghe del rivestimento apparentemente casuali, nascondono uno studio maniacale della forma che ne valorizza al massimo il comfort. Come se la poltrona avesse mantenuto impressa la figura di chi vi si è appena accoccolato, registrandone tutti gli elementi che ne hanno permesso la comodità. Un'asimmetria che suggerisce anche posizioni diverse a quella tradizionale, come sdraiarsi di traverso e distendersi come in una chaise-longue. Un illusorio look shabby, calibrato dall'eleganza delle proporzioni, dalla leggerezza del corpo di insieme che la fa volare, senza gravità, come una nuvola in una dimensione poco terrena, nonostante la struttura in acciaio che sostiene l'imbottitura.
La scelta del rivestimento, lino o pelle, non è casuale. La ricerca è andata orientandosi verso quelle fibre che meglio assecondano questo gioco di finte spiegazzature, le più capaci d'imprimere la memoria della poltrona nelle proprie pieghe.
Con Heaven Cassina ancora una volta dimostra la propria capacità di fare innovazione, attraverso un dialogo intimo e costante con designer visionari, che partendo dalla re-interpretazione di una forma la capovolgono fino a farlo diventare altro da sé con un significato nuovo, pronta a diventare un punto di riferimento nei moderni palcoscenici del vivere.




 Ulteriori informazioni sui prodotti delle passate stagioni in SIdMM 2007  


Cassina
via Busnelli, 1
20036 Meda (Mi) Italy
Tel. +39 0362372.1
Fax +39 0362342246
www.cassina.com
 
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ha collaborato:
Nicola Mela




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